(a cura di Filippo Massimi)
Dislivello in salita: 800m.
Tempo di percorrenza: andata 3 h, ritorno 2 h
Difficoltà: media; richiede un certo allenamento per la lunghezza del percorso e una certa sicurezza per superare passaggi esposti.
Equipaggiamento: da escursione con calzature adatte, giacca a vento, acqua e cibo.
Interesse: paesaggistico, geomorfologico, floristico.
Periodo: da Giugno a Settembre; (sconsigliato nelle giornate ventose).
Localizzazione: il Monte Bellavista si trova nella catena meridionale dei Sibillini. E’ il punto di congiunzione di tre creste: quella che va verso Palazzo Borghese, l’altra verso Monte Bove, e quella percorsa da quest’itinerario che fa da spartiacque tra la Val Tenna e la Valle dell’Aso.
Partenza: Da Montemonaco prendere la strada asfaltata per Isola San Biagio. Dopo circa 3 km si imbocca a sinistra la strada brecciata che sale al Monte Sibilla. Dopo 5 km in forte pendenza si arriva al Rifugio Sibilla (1540 m) dove si lascia l’auto per proseguire a piedi.
Descrizione dell’itinerario: si prosegue a piedi sulla strada brecciata in salita che dopo vari tornanti porta sulla sella. Qui si lascia la strada e si prende a sinistra verso la cresta che conduce alla Cima Vallelunga (2221m). Da qui con una serie di saliscendi sempre in cresta, in alcuni punti estremamente aerea, si giunge sotto l’ultima ripida salita che conduce al Monte Bellavista (2223m).
Per il ritorno si segue lo stesso itinerario.
Itinerario lungo ma di grande soddisfazione in quanto si svolge tutto sulla affilata cresta che unisce il Monte Sibilla al Monte Bellavista. Quest’ultimo era conosciuto anticamente (quando i campi coltivati arrivavano molto in alto verso il versante dell’Aso) col nome di Monte Porche perché le Porche nel gergo dialettale indicano i rilievi che si formano nei campi tra solco e solco. Infatti tale aspetto richiama la struttura del manto erboso che ricopre i fianchi della montagna. E’ diventato poi Monte Bellavista grazie allo stupendo scenario che si può ammirare dalla sua vetta. Notevole è la conca erbosa a destra che degrada verso le sorgenti del Tenna (Vallelunga) assumendo un aspetto da paesaggio lunare per la presenza di numerose doline.